martedì 22 febbraio 2011

Emily Rose like Anneliese Michel




The oxorcism of Emily Rose (2005)
Regia: Scott Derrickson
Cast: Laura Linney, Tom Wilkinson, Campbell Scott, Jennifer Carpenter.


Prima di qualunque altra cosa The exorcism of Emily Rose è una macchina pubblicitaria perfetta.
La sua apparizione sugli schermi avviene in un momento in cui il cinema horror è alle prese con invisibili  trasformazioni, tra le quali quella di estrapolare dalla cronaca nera storie che, riportate sul grande schermo,  sembrano piccole fiabe dal sapore gotico.Un film che parte inconsapevole, ma che diventa con il passare del tempo sempre più chiaro e corposo, importante nel suo genere.Grande prova di tutti attori, che fra demoni e  forze oscure si trovano loro malgrado a combattere se stessi in un vortice di labile e disorientata fede.
La splendida  fotografia di Tom Stern  ricorda le suggestioni anni 70/80 di Dario Argento.


Voto:8







Anneliese Michel
Cresciuta in una piccola città della Baviera, in una famiglia cattolica di ceto medio-basso, nel 1968 Anneliese iniziò a soffrire di convulsioni le quali la tormentarono durante gli anni della scuola superiore. All'inizio si sottopose a visite mediche e le fu diagnosticata una forma di epilessia; le furono prescritti medicinali per curare sia l'epilessia che le convulsioni. Nonostante le cure mediche Anneliese sosteneva di vedere volti demoniaci in tutte le persone che la circondavano. Soffriva di una rara forma di epilessia che la portava a credere di essere posseduta da sei demoni; molti dicono che sia morta a causa dei demoni che aveva dentro, ma in realtà la causa del decesso fu una forte crisi epilettica. (Fonte Wikipedia)




venerdì 18 febbraio 2011

Improvvisamente Jane Campion

Un angelo alla mia tavola  (1990)
Regia: Jane Campion.
Cast: Kerry Fox, Alexia Keogh, Karen Fergusson.


Ambiziosissima prima opera. Un' epopea tragica e visionaria immersa negli splendidi colori della Nuova Zelanda. Cast eccelso.
Voto: 8







Lezioni di piano  (1993)
Regia: Jane Campion.
Cast: Holly Hunter, Harvey Keitel, Sam Neill, Anna Paquin.


Jane Campion conosce bene il cinema. Ma quello che conosce ancor meglio è la magnificenza dei sentimenti inaspettati, intrisi, mai come in questo caso, da tutte le piogge del mondo. Oscar per Holly Hunter e Anna Paquin.
Voto: 8






Ritratto di signora (1996)
Regia: Jane Campion.
Cast: Nicole Kidman, John Malkovich, Barbara Hershey, Mary- Louise Parker.


Un controverso ritratto femminile di appassionato vigore psicologico.Nicole Kidman sfoggia una bellezza volpina, e nell'assordante oblio vestito di nero che la circonda risplende di violenta sessualità.
Voto: 8,5






Holy smoke (1999)
Regia: Jane Campion
Cast: Kate Winslet, Harvey Keitel, Pam Grier, Julie Hamilton.


Come Kate Winslet abbia potuto stuprare, dissacrare e (ri)vestire la mente di Harvey Keitel  è ancora oggi uno dei meravigliosi misteri del cinema.
Pellicola come antidoto, da prendere senza precauzioni. La necessità è sempre la stessa : trovare un senso d'identificazione in se stessi. Ma le ferite imperversano.
Voto: 9






In the cut (2003)
Regia: Jane Campion.
Cast: Meg Ryan, Mark Ruffalo, Jennifer Jason Leigh, Nick Damici.


Il parallelismo fra thriller e psicodramma è irresistibile, e Jane Campion è riuscita nell'arduo compito di trasformare la zuccherosa Meg Ryan in una donna torbida, disillusa e affetta da misantropia.
Voto: 10






Bright star (2009)
Regia: Jane Campion.
Cast: Abbie Cornish, Ben Whishaw, Thomas Sangster, Paul Schneider.


La fastosa giovinezza, che tutto concede; l'inconsapevole desiderio d'amore, che tutto travolge.
Ma Bright Star è anche, e soprattutto, un'appassionata galleria di attese e dolorose promesse.
Voto:8,5

sabato 5 febbraio 2011

Sofia Coppola's poem


I sentimenti non hanno mai voluto imparare altri alfabeti se non i loro, e soprattutto amano quelli del passato.E poi c'è il lavoro dei giorni,compiuto dalle maschere doloranti del sesso,e la nostalgia, e le geometrie non sempre esatte.L'arte della Coppola è un acre impasto di solitudine, tenerezza, luoghi fermi, buio numerato solo dal dolore e dal fortissimo desiderio di possedere la felicità, anche solo per un momento.
Ad ogni suo film l'anima scopre di avere pelli che altri film avevano coperto.






Filmografia :


Il giardino delle vergini suicide (1999) 


Lost in Translation (2003) Premio Oscar miglior sceneggiatura.Nomination Oscar miglior film,regia,attore protagonista.

Marie Antoniette (2006) Premio Oscar miglior costumi.

Somewhere (2010) Leone d'oro



"Evidentemente lei, dottore , non è mai stato una ragazzina di tredici anni..." (Il giardino delle vergini suicide)

"Tutto questo è ridicolo..."
"Tutto questo,madame,è Versailles"
(Marie Antoniette)